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Storia della Parrocchia San Pantaleone

L’unica testimonianza di un presunto insediamento romano a Courmayeur consiste nel ritrovamento, nei pressi di La Saxe, di una tomba a cremazione con corredo funebre, databile al II secolo d.C.
La prima menzione del nome della località (Curtis Maior) figura in un documento del 1152.

Nel XIII secolo il territorio di Courmayeur, fatti salvi i diritti del vescovo, si trovava dotto il dominio diretto del conte di Savoia, ad eccezione di una piccola porzione di territorio, soggetta ai signori di La Cort. Questi incrementarono i loro possessi nel 1359, con l’acquisizione del controllo su Entrèves e le valli Vény e Ferret.
Ai La Cort succedettero sul finire del Trecento i Sarriod d’Introd. Un paio di secoli dopo divenne signore di Courmayeur e Entrèves Roz Favre, per aver acquistato dai Sarriod e dai Savoia le rispettive giurisdizioni. Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII i canonici del Gran San Bernardo acquistarono i tre quarti della signoria (il rimanente quarto pervenne ai nobili Passerin e Arnod) e scelsero la casaforte dei signori La Tour, comperata dal marchese Carron, per realizzarvi un centro di ospitalità, confluito nel 1752, come tutti i beni valdostani della Prevostura, nell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.


Lo sviluppo turistico

AIla fine del XVII secolo la scoperta delle acque minerali pose i presupposti per lo sviluppo dell’attuale principale risorsa del Paese il turismo. Per tutto il Settecento una quantità di persone si recò a Courmayeur per curarsi alle sorgenti di acque minerali.
Negli ultimi decenni del secolo successivo un nuovo interesse per l’alpinismo portò a Courmayeur nuovi viaggiatori, spinti da interessi naturalistici. L’Ottocento vide crescere il numero degli auberges, via via sempre più confortevoli. Frequentata dalla famiglia reale e da esponenti della nobiltà e dell’alta borghesia, Courmayeur diventò la più rinomata stazione di soggiorno e di cura del Regno d’Italia e centro alpinistico di fama internazionale.
Con la scoperta dello sci, al principio del nuovo secolo alcuni pionieri iniziarono a frequentare la località anche d’inverno. Verso la metà del secolo furono costruite le prime funivie.
L’apertura del traforo del Monte Bianco nel luglio 1965 ruppe il secolare isolamento in cui si trovava Courmayeur, e il miglioramento del sistema viario favorì lo sviluppo edilizio e la costruzione di nuovi impianti di risalita.


La Parrocchia

Non si conosce la data di istituzione della parrocchia, che neppure figura tra quelle citate nelle bolle pontificie del XII secolo. Le prime notizie riguardanti l’«Ecclesia Curie Maioris» sono del 1227 e riguardano una controversia tra il locale parroco e il capitolo della Cattedrale, cui spettava il diritto di nomina del titolare. Documenti dell’inizio del XIV secolo confermano il diritto di collazione da parte del Capitolo, che nel 1824 vi rinunciò a favore del Vescovo. Nel 1964 fu creata, scorporandola dal territorio di Courmayeur, la parrocchia di Entrèves, comprendente la chiesa e la cappella dell’omonimo villaggio e le cappelle di La Palud, del Meyen, del Planpincieux e del Pont.


La chiesa

I lavori di costruzione dell’attuale chiesa iniziarono nel 1722, ad opera di muratori provenienti dalla Valsesia. Il nuovo edificio fu costruito nel luogo del precedente, parzialmente demolito. Le navate furono portate da una a tre, coperte da volte e scandite da sei pilastri. La nuova chiesa fu consacrata da Mons. De Sales il 13 luglio 1742. Non si conosce l’anno di costruzione del campanile, ma l’analisi stilistica lo ascrive ai tipici clochers-porches edificati tra l’XI secolo e la fine del XII. Nelle visite pastorali del 1413 e del 1416 è documentato in pessimo stato. La cuspide, simile a quella del campanile di Valgrisenche, potrebbe essere stata costruita tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo.

Lungo lo scalone laterale si può ancora vedere il balconcino da cui venivano fatte le pubbliche grida all’uscita dalla Messa. Sulla piazza della chiesa si trova una statua dell’abbé J.-M. Henry, grande figura di sacerdote-erudito valdostano, opera dello scultore Nicoletta (1966). L’interno dell’edificio fu ridecorato nel 1957 dal pittore Nino Pirlato. L’altare maggiore di marmi policromi, settecentesco, assunse nel 1941 l’aspetto attuale, in seguito alla sistemazione di un Crocifisso (opera dello scultore E. Musso di Torino) nel luogo della tradizionale pala d’altare. Al di sopra di esso si trova una vetrata moderna con l’effigie del patrono, San Pantaleone. Ai lati del presbiterio, due ricchi altari settecenteschi, dedicati alla Madonna del Rosario e a e Sant’ Antonio abate, dove attualmente è stato posto il tabernacolo. Gli altari in fondo alle navate laterali, dedicati rispettivamente a Santa Rita e al Sacro Cuore di Gesù, sono ottocenteschi; il fonte battesimale, come il nuovo altare, unitamente alla sede e all’ambone, tutti di granito, sono stati posti dopo gli ultimi lavori di restauro effettuati dal 1997 al 2006, onde permettere il consolidamento dell’edificio sacro a rischio crollo. Nella navata sinistra sono inoltre visibili una tela con san Sebastiano, proveniente da un altare fondato come ex-voto per la grave peste del 1630, e una tela del 1704 donata dalla comunità in rendimento di grazie per essere stata risparmiata dai saccheggi durante le invasioni francesi del 1691 e 1704: vi si osservano le truppe che scendono dal Piccolo San Bernardo, un angelo protettore e, in basso a destra, la popolazione in preghiera alle porte del paese.
I quadri della Via Crucis disposti alle pareti delle navate laterali furono eseguiti tra il 1841 e il 1846.


Le cappelle
Come tutta la Valle d’Aosta, anche la Parrocchia di Courmayeur è costellata di cappelle, presenti generalmente in tutti i villaggi. Si ricordano le seguenti :

Dolonne (San Benedetto e San Giocondo) – la cappella esisteva già nel 1520, ma in un luogo diverso da quello attuale. Nel 1613 fu riedificata una prima volta. Nella visita pastorale del 1786 viene descritta piccola e senza porta. Fu probabilmente ricostruita pochi anni dopo.

Larzey (San Germano, Sant’ Antonio e San Pantaleone) – consacrata nel 1667, si trovava originariamente alle spalle del lavatoio. Fu costruita nella posizione attuale nel 1844.

La Saxe (San Leonardo, Sant’Anna e San Michele) – edificata nel 1820 sulle strutture di una cappella precedente, seicentesca.

La cappella dell’Ermitage (Notre-Dame de Pitié e Santa Barbara), edificata dall’eremita François Lanier e benedetta dal vescovo Ferrero nel 1602, fu ricostruita nel 1779.

La cappella di Nostra Signora d’Oropa, in via delle Volpi, risulta dalla trasformazione, avvenuta nel 1925 ad opera della famiglia dei conti Marone-Cinzano, di un oratorio risalente al 1758.

Sul Monte Chétif fu fatta costruire nel 1946 una cappella, sormontata da una monumentale statua della Regina Pacis, voluta dalla popolazione di Courmayeur per ringraziare la Vergine per la protezione accordata durante la seconda guerra mondiale. Da essa, il 7 settembre 1986, durante l’Angelus, il Papa Giovanni Paolo II impartì la benedizione all’Europa.

Santuario

Notre Dame de Guérison

ORARI di APERTURA e delle CELEBRAZIONI …

Situato in località Berrier, è tra i santuari più conosciuti e frequentati della Valle d’Aosta. Sin dagli inizi del Settecento era venerata nella zona una statua della Madonna, dapprima esposta in una semplice nicchia, poi trasferita in un oratorio, demolito nel 1767 in seguito a controversie sorte tra il parroco e il proprietario, Michel-Joseph Lanier. La statua fu trasferita in una cappella intitolata alla Visitazione della Vergine, fondata nel 1782 da Jean-Michel Truchet poco a monte dell’attuale santuario e distrutta nel 1919 dall’avanzamento del ghiacciaio. Nel 1821 si deliberò di costruire un nuovo edificio su cui, nel 1867, venne elevata la chiesa attuale, ulteriormente ingrandita nel tempo anche grazie a pie do­nazioni.

Consacrato dal vescovo Jans nel 1868, il santuario ha la pianta a forma di croce latina, Gli altari, e­seguiti dallo scultore Fumasoli, di Lugano, conservano dipinti di Giuseppe Stornone. A testimonianza della secolare devozione rivolta verso la Vergine qui venerata, le pareti della chiesa sono tappezzate di quadri, tavolette e oggetti ex-voto.

CONTATTI:

Santuario di Notre Dame de Guérison

Strada per la Val Veny11013 COURMAYEUR (AO)

  • Telefono: 0165 / 86 90 85